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Viterbo e la Tuscia

Noi siamo qui e siamo molto felici di esserlo

Viterbo

Viterbo è una città sospesa a mezza strada. A mezza strada tra Roma e Firenze. A mezza strada tra il verde dell’Umbria e l’azzurro del Tirreno. Nei secoli è rimasta un poco nascosta, a custodire le sue ricchezze. Anche quelle alimentari.
Ogni podere, ogni famiglia era un piccolo universo autosufficiente, con una riserva ben nutrita di prosciutti e salumi appesi nella dispensa. In questo luogo di materie prime elette e di tradizioni antiche, abbiamo portato la sapienza norcina, fatta di gesti, di esperienza dei sensi e di capacità di far lavorare insieme il tempo e il caldo e il freddo. Siamo contenti di essere qui per la ricchezza delle materie prime, per il momento in cui il cliente dall’altra parte del bancone ci racconta di come suo nonno faceva in casa un capocollo come nessun altro, per la nostra aria pulita, la nebbia (anche per quella, sì) e il sole.

Tutto questo fa parte di noi e dei nostri prodotti. Ora non ci credete, ma ve ne accorgerete anche voi.

Simonetta Coccia – Coccia Sesto srl

La Tuscia

Tuscia era la denominazione attribuita all’Etruria dopo la fine del dominio etrusco, invalso a partire dalla Tarda antichità e per tutto l’Alto Medioevo. Il nome indicava in origine un territorio assai vasto che comprendeva tutta l’Etruria storica: la Toscana, l’Umbria occidentale e il Lazio settentrionale, che le diverse vicissitudini storiche hanno ripartito in tre macroaree: la “Tuscia romana”, corrispondente al Lazio settentrionale con l’antica provincia pontificia del Patrimonio di San Pietro, che equivale oggi alla Provincia di Viterbo e alla parte settentrionale della provincia di Roma nord fino al Lago di Bracciano; la “Tuscia ducale”, che includeva i territori del Lazio e dell’Umbria soggetti al Ducato di Spoleto; la “Tuscia longobarda”, grosso modo l’attuale Toscana, comprendente i territori sottoposti ai Longobardi e costituenti il Ducato di Tuscia.

Fonte: Wikipedia

La famiglia Coccia